ALLENARE LA MENTE
Tenere in forma il cervello per contrastare il declino anatomico legato all’avanzare dell’età.
Non è un muscolo, eppure per funzionare al meglio deve essere tenuto in allenamento costante.
Stiamo parlando del cervello, un organo complesso composto da milioni di cellule tra loro interconnesse, che regolano ogni funzione corporea.
Il cervello riceve ed elabora tutte le informazioni ricevute attraverso i cinque sensi, è responsabile del controllo delle funzioni vitali, come temperatura corporea, pressione, frequenza cardiaca, stimolo della fame, e delle funzioni motorie, oltre che di emozioni e comportamenti.
Assolve a funzioni cognitive come il ragionamento, la concentrazione e la memoria, il linguaggio, l’apprendimento, la percezione.
ARRICCHIAMO LA RISERVA COGNITIVA
Come ogni parte del corpo, con il passare del tempo anche il cervello invecchia arrivando a perdere fino al 10% del suo peso e del suo volume.
Si riduce così il numero di neuroni, che vanno inoltre incontro a deterioramento, e il cervello si avvia verso una condizione di atrofia cerebrale.
Tutto questo comporta, anche in chi non presenta malattie che colpiscono il cervello, il graduale declino di funzioni cognitive come apprendimento, memoria generale, capacità di risolvere i problemi, e delle funzioni che richiedono velocità nell’elaborare le informazioni.
Ma, con la stimolazione cognitiva, ogni funzione può essere allenata, a tutte le età.
Ogni individuo nasce con una riserva cognitiva, una sorta di capitale che può essere incrementato nel corso della vita ma che altrimenti tende a esaurirsi.
Grazie alla plasticità cerebrale e alla capacità del cervello di creare nuove connessioni e rafforzare quelle vecchie, l’allenamento rende possibile migliorare la capacità cognitiva.
Come migliorare la capacità cognitiva?
La riserva cognitiva può essere arricchita mantenendo sempre il cervello in funzione, anche durante l’età anziana.
Con l’educazione e il ragionamento, con un lavoro stimolante oppure con il gioco, per esempio.
Oppure imparando cose nuove: una nuova lingua, utilizzare il computer o suonare uno strumento.
Infatti, più il cervello si “specializza”, meno mantiene la sua plasticità e più tende ad adagiarsi; da qui il beneficio di stimoli nuovi.
Il continuo allenamento cerebrale crea nuovi circuiti e aiuta a mantenere alto il rendimento del cervello, contrastando il declino anatomico legato all’avanzare dell’età.
In fondo all’articolo vediamo alcuni esercizi pratici per allenarsi quotidianamente.
MENS SANA IN CORPORE SANO
Alla base del buon funzionamento del cervello ci sono il riposo e l’alimentazione.
Il sonno è fondamentale per le prestazioni cerebrali: dormire poco o male causa non solo stanchezza, ma altera memoria e capacità di apprendimento, riduce a capacità di pensiero e di problem solving.
È sempre più chiaro, inoltre, come anche il tipo di dieta abbia effetti sulla salute delle cellule cerebrali; una alimentazione ricca di zuccheri, grassi saturi e carni lavorate, che favorisca aumento di peso, ipertensione e accumulo di grassi nel sangue, induce un aumento dell’aterosclerosi cerebrale e facilita i processi neurodegenerativi.
Bene invece una alimentazione di tipo “mediterraneo”, con vegetali, legumi, cereali, frutta fresca e frutta a guscio, ridotto consumo di car[1]ne e latticini, e ricca di alimenti che contengono acidi grassi polinsaturi come pesce azzurro, salmone, tonno.
Ma anche che l’esercizio fisico influisce sul benessere cerebrale, e aiuta la memoria, migliora la concentrazione, contrasta lo stress e previene l’invecchiamento della mente.
Una semplice camminata di 30 minuti al giorno, almeno cinque giorni alla settimana, stimola per esempio la produzione di molecole che favoriscono la produzione di nuovi neuroni e sinapsi, e migliora le capacità di apprendimento.
Alcune ricerche hanno poi messo in evidenza come il ballo sia una attività adatta a migliorare o mantenere le funzioni cognitive, anche negli anziani.
Questo effetto sembra dipendere da diversi meccanismi, tra i quali la complessità del coordinamento dei movimenti necessari per ballare, o per imparare una coreografia.
Questo avrebbe effetti positivi sulla struttura del cervello, così come l’esercizio aerobico è benefico per migliorare la capacità cardiorespiratoria.
Ballare, inoltre, ha un effetto anche sui sintomi depressivi, che sono direttamente legati al declino cognitivo.
Non bisogna infatti dimenticare che i disturbi dell’umore, insieme allo scarso impegno intellettivo, hanno un’influenza negativa sullo sviluppo del decadimento cognitivo, soprattutto nella terza età.
L’effetto della musica e dell’aspetto di socializzazione, che caratterizzano il ballo, sono in grado di attivare meccanismi emotivi e reazioni fisiologiche che influiscono sull’umore, migliorandolo.
Non solo.
Alcuni studi hanno evidenziato che, anche osservando qualcuno danzare, alcune specifiche aree del cervello si attivano temporaneamente.
ESERCIZI PRATICI DI ALLENAMENTO MENTALE
Fare ginnastica mentale aiuta a creare nuove connessioni neuronali, migliorare la capacità di memorizzare e ampliare le capacità intellettive.
Di seguito alcune attività ed esercizi che possono essere messi in pratica per stimolare il cervello.
- Leggere, risolvere quiz o il sudoku, o dedicarsi all’enigmistica, stimola la memoria, il linguaggio e l’attenzione.
- Giocare con i numeri, per esempio facendo calcoli a mente o contando al contrario.
- Imparare vocaboli nuovi.
- Cercare il significato dei vocaboli sul vocabolario cartaceo, senza consultare internet.
- Utilizzare la mano “non dominante”, per provare a scrivere o a fare altre attività abituali, come lavarsi i denti.
- Scrivere un elenco di 20 parole, cercando a distanza di 10/15 minuti di tempo, di ricordarsene il maggior numero possibile.
- Fare esercizi di velocità mentale per testare memoria visiva, memoria per le parole, memoria per i numeri, tempo di reazione allo stimolo.
- Provare a fare a meno del navigatore. Per percorrere strade nuove studiare in anticipo la strada su una cartina e cercare di ricordarla.
di Stefania Cifani