STOP AL DOLORE!
Vivere con serenità i giorni del ciclo mestruale
Con il termine dismenorrea si definiscono i dolori mestruali che ogni mese possono affliggere le donne in età fertile.
Per alcune si tratta di un problema di lieve entità, mentre per altre può minare la qualità della vita, costringendole anche ad assentarsi da scuola o dal lavoro, per qualche giorno.
Generalmente gli antidolorifici, come i Fans acquistabili in farmacia senza obbligo di ricetta medica, sono in grado di alleviare questi dolori, mentre in altri casi si dimostrano insufficienti o inefficaci.Vediamo allora insieme come trattare la dismenorrea, non solo con rimedi farmacologici, ma anche con la fitoterapia e con specifici integratori alimentari.
UN CICLO OGNI MESE
Il ciclo mestruale, della durata media di 28 giorni, è scandito da tre fasi, rispettivamente follicolare, ovulatoria e luteale, che coinvolgono una cascata di ormoni.
La fase follicolare, che inizia il primo giorno della mestruazione, è caratterizzata dalla produzione di estrogeni da parte del follicolo ovarico che, una volta giunto a maturazione, espelle l’ovocita contenuto al suo interno.
Fa seguito la fase ovulatoria quando l’ovocita, rilasciato dal follicolo, giunge presso le tube di Fallopio, che uniscono le ovaie all’utero.
La fase luteale, che inizia circa a metà ciclo e dura fino alla comparsa della mestruazione, si distingue per la formazione del corpo luteo che nasce dal follicolo ovarico e che produce progesterone.
In questi giorni l’endometrio, che riveste internamente l’utero, si ispessisce per poi sfaldarsi alla fine della fase luteale, con il crollo della produzione di progesterone, segnale che non vi è stata fecondazione.
La mestruazione dura mediamente cinque giorni, con un flusso di sangue che può essere molto diverso da donna a donna.
LE CAUSE
La dismenorrea può essere primaria se non è associata a malattie sistemiche dell’apparato riproduttivo e secondaria quando è, invece, causata da specifiche patologie o anomalie funzionali e anatomiche di utero e annessi.
È il caso dell’endometriosi, in cui la mucosa che riveste l’utero migra in altre zone del corpo al di fuori dell’utero, causando un dolore diffuso anche ad altri organi e apparati.
Altre cause di dismenorrea possono essere cisti, polipi e fibromi uterini, malformazioni e aderenze, infezioni dell’apparato uro-genitale.
ALLA RADICE DEL DOLORE
Il dolore che caratterizza la dismenorrea è causato dagli spasmi della muscolatura uterina che favoriscono l’espulsione dei tessuti e del sangue, generati dallo sfaldamento dell’endometrio.
Quando queste contrazioni sono molto frequenti, il dolore tende a intensificarsi e a trasformarsi in acuto e crampiforme.
Insieme all’algia possono comparire anche altri disturbi, come nausea, vomito, cefalea, vertigini, che tendono a peggiorare il quadro complessivo della dismenorrea nelle donne che ne son affette.
Il dolore mestruale può iniziare a farsi sentire da uno due giorni prima dell’inizio del sanguinamento e si concentra prevalentemente a livello pelvico e della schiena.
A tal proposito è bene sottolineare che il trattamento con un farmaco antinfiammatorio risulta tanto più efficace quanto più tempestiva è la sua assunzione.
La dismenorrea ha, infatti, spesso un andamento crescente dovuto a una flogosi che tende ad autoalimentarsi.
Nella scelta dell’antidolorifico più adatto alle proprie esigenze si consiglia di consultare il medico o il farmacista.
In questo caso specifico si ricorda, infatti, che esistono farmaci, come l’acido acetilsalicilico, che fluidificando il sangue possono dare luogo a una mestruazione con emorragia troppo intensa.
UN AIUTO DALLA NATURA
In ambito fitoterapico esistono numerosi rimedi capaci di attenuare i disturbi riconducibili al ciclo mestruale, come la dismenorrea.
È il caso, per esempio, dell’achillea (Achillea millefolium L.), pianta che avrebbe origini mitologiche.
Il suo nome deriverebbe, infatti, da Achille che la adoperò per curare le ferite dei suoi soldati, durante la guerra di Troia.
Appartenente alla famiglia delle Asteraceae, in fitoterapia dell’achillea si utilizzano le sommità fiorite con cui si può preparare una calda tisana dalle proprietà distensive sulla muscolatura liscia dell’utero che favoriscono la risoluzione dei dolori mestruali.
Per preparare un infuso di achillea:
si immerge in acqua bollente (una tazza circa) un cucchiaino da caffè di sommità fiorite ed essiccate di achillea, lasciando in infusione per circa un quarto d’ora.
Una volta filtrato, l’infuso si potrà consumare tal quale oppure dolcificato con del miele.
Si consiglia l’assunzione di 1-3 tazze di tisana al giorno, lontano dai pasti.
In associazione a questa pianta si può utilizzare, per una desiderabile azione sinergica, il macerato glicerico di lampone (Rubus idaeus L.), ottenuto dai giovani getti della pianta, un arbusto legnoso e spinoso, diffuso nei boschi oltre che nei luoghi pietrosi e selvatici della brughiera subalpina.
La posologia suggerita è di 35 gocce, per due volte al dì, lontano dai pasti.
La sua assunzione, che deve avvenire a partire da una settimana prima del mestruo e durante i cinque giorni dello stesso, consente di svolgere un’efficace azione antidolorifica, grazie alle proprietà antispasmodiche esercitate sulle fibre muscolari uterine, ed estrogenosimili che favoriscono il riequilibrio del sistema endocrino femminile.
QUALCHE CONSIGLIO IN PIÙ
Un metodo semplice ed efficace per trovare sollievo dai dolori mestruali consiste nel porre sull’addome una fonte di calore.
Una borsa dell’acqua calda appoggiata sul basso ventre, per esempio, riduce gli spasmi muscolari e il dolore correlato.
Meglio è, inoltre, quando vi riposate sul letto o sul divano assumere una posizione comoda, appoggiando le gambe su un fianco e piegando le ginocchia verso il petto.
Durante i giorni del ciclo ritagliatevi, anche, qualche minuto per sorseggiare una tisana calda di camomilla dotata di spiccate proprietà antinfiammatorie, antispasmodiche e calmanti.
Infine curate l’alimentazione e cercate di fare il pieno di magnesio, cui si attribuisce un’azione antispastica sulla muscolatura liscia uterina.
Questo minerale si trova in abbondanza in specifici alimenti, come cereali integrali, legumi, bietole, carciofi, spinaci, zucchine, cavolfiori, frutta secca, banane, prugne, pesche e cacao.
Purtroppo oggi i processi di raffinazione alimentari e la cottura delle pietanze possono causare carenza di questo minerale.
Pertanto quando l’alimentazione non si dimostra sufficiente a sopperire il fabbisogno quotidiano di magnesio è possibile ricorrere a un suo integratore in polvere o compresse alla dose di circa 300 milligrammi al giorno, da assumere partendo da una settimana prima e proseguendo durante tutto il periodo del flusso mestruale.
Barbara Ricciardi, farmacista