DOLORI ALLA SCHIENA
Come evitare di bloccarsi a causa di posture errate
Mal di schiena o lombalgia: un sintomo ma anche una malattia a sé stante.
Si tratta di un problema davvero molto diffuso, si stima che almeno una persona su dieci soffra o abbia sofferto di questo disturbo.
In generale con lombalgia si intende un dolore localizzato posteriormente, a livello lombare, tra le ultime coste e l’inizio delle natiche.
I mesi di lockdown e di smart working, necessari per contenere la pandemia, hanno aumentato i casi di lombalgia.
Il lavoro da casa, senza le sedie e le scrivanie adatte, e l’assenza di attività fisica, hanno messo sotto stress la colonna vertebrale di molti, compromesso la forza muscolare di addominali, dorsali e lombari.
Un problema che ha colpito molti giovani, anche a causa della chiusura di palestre e piscine.
LE CAUSE DELLA LOMBALGIA
Per intervenire con la terapia corretta bisogna prima capire le cause che scatenano il dolore.
Molto comune è il mal di schiena posturale, dovuto a posizioni scorrette assunte durante il lavoro o altre attività.
Vanno considerati nemici della schiena sedie e poltrone troppo morbide.
E soprattutto, l’abitudine di restare troppo tempo nella medesima posizione tanto da seduti quanto in posizione eretta.
Vi sono poi le ripetizioni di movimenti scorretti, il più tipico è piegare la schiena per sollevare pesi da terra anziché piegare le ginocchia.
La schiena è infatti un ammortizzatore: se le sue curvature vengono alterate, è inevitabile che sorgano fenomeni dolorosi.
DOLORE ACUTO O CRONICO?
Bisogna distinguere tra mal di schiena acuto e mal di schiena cronico.
Quello acuto dura al massimo 4-6 settimane durante le quali i sintomi sono tali da impedire le normali attività, mentre quando si supera questo periodo si può parlare di mal di schiena cronico.
Di solito la situazione si risolve entro due settimane, e comunque alla quarta settimana solo un paziente su dieci presenta ancora sintomi.
Se dopo sei settimane, la situazione non migliora il mal di schiena può essere considerato cronico.
In questo caso sono necessari alcuni accertamenti.
Ci si deve rivolgere al medico, e potrebbero essere necessari alcuni esami diagnostici come radiografia, TAC o risonanza magnetica.
QUALCHE CONSIGLIO PER CONTRASTARE I DOLORI ALLA SCHIENA
Anche se non è facile, è meglio non restare a letto, ma cercare di mantenersi attivi, per quanto possibile.
Se i dolori sono intensi è bene ricorrere a farmaci antidolorifici (paracetamolo e antinfiammatori non steroidei). Questi medicinali devono essere somministrati a intervalli regolari e non al bisogno, cioè non quando “si sta un po’ peggio”.
È molto utile chiedere consiglio al proprio farmacista sul ritrovato più indicato per il problema.
Possono, inoltre, essere utili manipolazioni come massaggi e chiropratica.
STILE DI VITA
Il più delle volte è indispensabile modificare lo stile di vita o le condizioni di lavoro responsabili del mal di schiena.
Diventa necessario fare più attività fisica mirata, per esempio quella che aiuta a sviluppare i muscoli flessori della schiena.
Gli specialisti sono orientati ad affrontare il problema con un approccio integrato: esercizio, massaggio, tecniche di rilassamento.
Per la riabilitazione è molto indicata la fisiatria interventistica.
Lo specialista, in base alle condizioni del paziente, può effettuare, per esempio, infiltrazioni o manipolazioni.
Contemporaneamente, in collaborazione con un fisioterapista, il paziente può effettuare esercizi terapeutici.
Alcune attività utili:
-
Stretching: Il stretching aiuta a ridurre la tensione muscolare e migliorare la flessibilità. Si può fare stretching per la parte bassa e alta della schiena. Anche allungare la parte posteriore delle gambe è molto utile per allentare le tensioni alla zona lombare.
Praticarlo giornalmente aumentando nel tempo. -
Esercizi di potenziamento muscolare: Fortificare i muscoli della schiena e della parete addominale può essere una strategia per prevenire il mal di schiena. Sempre con moderazione ed aumentando gradualmente.
-
Yoga e Pilates: Oltre ai benefici mentali, questi due esercizi possono aiutare a ridurre il mal di schiena. Sono utili soprattutto per rafforzare i muscoli addominali, che sostenendo la schiena.
-
Nuoto: Il nuoto è uno degli esercizi migliori per il mal di schiena perché permette di lavorare su tutto il corpo, senza forzare la schiena. Da valutare in caso di problemi cervicali soprattuto per alcuni stili.
-
Camminata: Camminare 30 minuti al giorno può aiutare a ridurre lo stress e rafforzare i muscoli della schiena. Come abbiamo visto la sedentarietà è tra le principali cause di dolore alla schiena.
Per ovviare ai disturbi causati dal lavoro alla scrivania è possibile adottare alcuni accorgimenti:
- tenere le braccia parallele alla colonna vertebrale;
- per trovare la posizione giusta, mettere le mani sulla tastiera regolando il sedile fino a quando i gomiti formano un angolo di 90°;
- lo schermo del computer andrebbe posto all’altezza degli occhi, per non sovraccaricare il collo.
Per trovare questa distanza chiudere gli occhi e, nel riaprirli, verificare di guardare direttamente al centro dello schermo.
Se così non è significa che l’altezza dello schermo non è corretta, quindi regolarla di conseguenza; - utilizzare una sedia ergonomica e sostenere la parte bassa della schiena con un supporto lombare;
- anche stando seduti è possibile fare qualche utile esercizio: movimenti tacco-punta, movimenti di stretching per il collo, la schiena e gli arti.
Inoltre, fare delle pause, l’ideale sono 15 minuti ogni due ore, per alzarsi e camminare.
ALTRE CAUSE DELLA LOMBALGIA
Abbiamo visto che il mal di schiena è un fenomeno molto comune e spesso dovuto ad abitudini sedentarie e posture sbagliate.
Esistono però altre cause, che hanno origine da varie patologie anche gravi.
- La spondilite anchilosante è una forma di artrite reumatoide che colpisce la colonna vertebrale, in particolare le articolazioni intervertebrali e costovertebrali.
In maggioranza insorge negli uomini in giovane età.
Tratto caratteristico è la rigidità al mattino e il fatto che il dolore può spostarsi da un lato all’altro, così come il dolore allo sterno e la difficoltà a espandere il torace. - Le fratture da osteoporosi.
Si tratta di un vero e proprio schiacciamento della vertebra, dovuto alla decalcificazione dell’osso.
L’osteoporosi può insorgere in particolare nelle donne dopo la menopausa.
Per questo è importante sottoporsi ad accertamenti preventivi sul livello di calcio e vitamina D nell’organismo. - La stenosi spinale è invece un disturbo tipico della terza età e dovuto alla degenerazione dell’osso.
Si tratta di un restringimento del canale centrale della colonna o dei forami laterali, strutture attraverso le quali transitano i nervi.
In questa malattia i dolori si presentano soprattutto quando il paziente è seduto, e si hanno anche sintomi alle gambe (perdita di sensibilità eccetera). - I tumori ossei. All’origine del dolore può esserci anche una metastasi ossea di un tumore sviluppato in altri organi.
- Altri disturbi di organi addominali. In alcuni casi, per esempio la calcolosi della colecisti e il reflusso gastroesofageo, i dolori dovuti alle coliche o all’irritazione dell’esofago si irradiano alla schiena.
I TACCHI E MAL DI SCHIENA
I tacchi, che siano troppo alti o troppo bassi, alterano il naturale assetto posturale che sarebbe naturale assumere e costringono a mettere in atto delle “compensazioni” che si ripercuotono negativamente sull’organismo.
Un tipico effetto dei tacchi alti è proprio il mal di schiena: alzando il tallone il baricentro si sposta in avanti.
Per ritrovare l’equilibrio, la reazione è quella di inarcare la schiena all’indietro alterando la distribuzione del peso sui dischi vertebrali.
Nessun problema se si indossano scarpe con tacco occasionalmente, ma per camminare o restare in piedi a lungo, nella quotidianità, il tacco ideale è tra 3 e 4 centimetri.
Utile in ogni caso, quando si tolgono le scarpe, eseguire esercizi di stretching per allungare i muscoli del polpaccio, del bicipite femorale e del quadricipite e camminare scalzi per attivare tutte le articolazioni del piede.
MAL DI SCHIENA E COLON IRRITABILE
A volte i dolori alla schiena possono essere dovuti all’infiammazione dell’intestino e alla sindrome del colon irritabile.
La regione intestinale e quella lombare, infatti, dal punto di vista anatomico sono molto vicine tra loro; l’intestino inoltre è in contatto con la colonna vertebrale e con i muscoli che la sostengono.
Particolarmente interessato è il muscolo ileo-psoas, che si trova in profondità in corrispondenza della parete posteriore dell’addome ed è il più prossimo all’apparato intestinale.
Per questo, una irritazione cronica dell’intestino può avere conseguenze negative sui muscoli dorsali che possono irrigidirsi e diventare dolenti.
NERVO SCIATICO INFIAMMATO
La sciatica è una forma di lombalgia caratterizzata da dolore intenso che segue il percorso del nervo sciatico, il nervo più lungo del corpo che unisce il midollo spinale alla gamba e al piede.
Il dolore si diffonde dalla parte bassa della schiena alle natiche, spesso giungendo fino al ginocchio e di solito colpisce un solo lato del corpo.
Il trattamento è finalizzato principalmente ad alleviare il dolore, con l’uso di analgesici.
Se gli analgesici ordinari si dimostrano inefficaci, possono essere utili dei rilassanti muscolari.
La fisioterapia può essere molto utile mentre se la sciatica è dovuta a un’ernia del disco o a qualche altro disturbo anatomico può essere necessario un intervento chirurgico.
È bene seguire un’alimentazione ricca di fibre, che includa buone quantità di verdura e frutta fresche, per assicurare evacuazioni regolari e normali.
La stitichezza peggiora il dolore sciatico.
di Alessandra Margreth