BENESSERE DEL FEGATO
Impariamo a proteggerlo a tavola
Il fegato è una ghiandola, la più grande del corpo.
È responsabile di funzioni insostituibili a supporto dell’intero organismo.
È molto complesso – e anche delicato – per le numerose funzioni che svolge ed è considerato l’organo ‘generoso’ per antonomasia.
Infatti, interviene in numerose in molti processi indispensabili come: la sintesi delle proteine indispensabili al processo di coagulazione del sangue e nella sintesi di trigliceridi e colesterolo, promuove l’eliminazione di sostanze tossiche dal sangue, produce la bile, indispensabile alla digestione degli alimenti e all’assorbimento dei grassi nell’intestino, difende il nostro organismo, produce energia, accumula glucosio sotto forma di glicogeno e immagazzina vitamine e minerali.
La sua salute e gli eventuali campanelli d’allarme non vanno mai sottovalutati.
Per questo è necessario seguire uno stile di vita e un’alimentazione capaci di supportarne il corretto funzionamento.
STILE DI VITA PER UN FEGATO SANO
La salute del fegato inizia a tavola e si accompagna ad una buona dose di movimento quotidiano.
Perché se non si tengono nella giusta considerazione queste indicazioni, si possono innestare variabili che incidono sul suo funzionamento, accelerando un processo di intossicazione a scapito di uno di depurazione e pulizia.
Nemici del fegato sono soprattutto:
patologie, stili di vita, abitudini come la sedentarietà che non aiuta a mantenere il giusto peso corporeo, l’obesità e il sovrappeso, l’ipercolesterolemia, il diabete, il fumo, il consumo di alcolici e superalcolici, l’assunzione di alcune categorie di farmaci, lo stress e un’alimentazione ipercalorica, ricca di grassi saturi e zuccheri semplici. Quindi ad alto indice glicemico: dolci, biscotti, merendine, bevande zuccherate.
STEATOSI EPATICA DEL FEGATO
La ragione della centralità degli alimenti che assumiamo è evidente.
Se ci nutriamo in modo non sano e con quantità eccessive, affatichiamo la ghiandola che non riesce a svolgere al meglio la sua funzione depurativa e rimanda in circolo nel sangue sostanze tossiche, fino ad impedire una corretta elaborazione dei nutrienti. Il risultato sono veri e propri malfunzionamenti epatici.
Per esempio, un’alimentazione non equilibrata e un’alta presenza di grassi può provocare l’accumulo eccessivo di grasso all’interno delle cellule del fegato che danno poi luogo alla steatosi epatica.
È più conosciuta con il termine di ‘fegato grasso’ ed è una patologia in forte e costante aumento (può essere asintomatica fino ad un certo livello di gravità) che interessa oltre il 20% degli adulti e il 15% dei bambini.
ALIMENTAZIONE QUOTIDIANA PER UN AIUTARE IL FEGATO
Per aiutare il fegato nelle sue funzioni è importante bere almeno 2 litri di acqua al giorno per supportarlo nella fase della digestione quando è impegnato nella rimozione delle tossine.
La nostra dieta quotidiana, poi, deve essere equilibrata, sana, ricca di antiossidanti, vitamine, fibre, sali minerali, glutatione, selenio e grassi ‘buoni’.
Volendo sintetizzare si potrebbe affermare che i cibi ‘buoni’ per il fegato si dividono in due gruppi:
quelli che hanno un alto potere antiossidante e quelli che contribuiscono al processo di disintossicazione che la ghiandola svolge.
Gli alimenti ‘buoni’ in breve:
- pesce, ricco di selenio e omega-3 che supporta il fegato nelle fasi di detossificazione. In particolare, sarde, alici, tonno, salmone, pesce azzurro (alici, pesce spada, palamita, sgombro…);
- frutta fresca e verdura di stagione che contengono vitamine antiossidanti e fibre;
- frutta secca (noci e mandorle) e semi;
- uva rossa che migliora la funzionalità del fegato per la presenza di resveratrolo;
- legumi;
- probiotici presenti in alcuni yogurt e nel kefir;
- cereali integrali (riso, quinoa, grano saraceno, amaranto) e tutti gli alimenti che contengono molte fibre;
- alimenti ricchi di glutatione. In particolare, broccoli, cavolo rosso, cavoletti di Bruxelles, pomodori, asparagi, spinaci, cetrioli, avocado, anguria, papaia;
- verdure amare chiamate ‘gli spazzini del fegato’ come carciofi, broccoli, cardi, verze che lo aiutano nella fase di eliminazione delle tossine;
- spezie in sostituzione del sale nei condimenti, aglio e cipolle;
- olio extravergine di oliva, di semi e di canapa;
- tè verde ricco di antiossidanti e polifenoli che aiuta a mitigare l’accumulo di grasso nel fegato;
- tarassaco, ricco di vitamine, che stimola la funzione epatiche.
ALIMENTI DA EVITARE QUANDO IL FEGATO È IN “DIFFICOLTÀ”
Quando il fegato denuncia ‘cedimenti’ nella sua normale attività, ci sono cibi che vanno evitati oppure limitati nella quantità e nella frequenza.
La prima regola è quella di evitare il consumo di cibi fritti, grassi saturi.
È bene moderare l’assunzione di:
- alimenti raffinati e ricchi di zuccheri (dolci);
- sale nei condimenti;
- cibi ricchi di grassi (carne rossa, insaccati, burro, latticini);
- cibi affumicati e grigliati;
- cioccolato e caffè.
LIMONE & POMPELMO AMICI DEL FEGATO
Limone e pompelmo sono considerati amici del fegato.
Hanno in comune una importante quantità di vitamina C e antiossidanti che aiutano la ghiandola a fare pulizia delle tossine e delle sostanze tossiche e rafforzano la sua operatività.
Si suggerisce di bere al mattino, appena alzati, succo di pompelmo con un po’ di limone per predisporre il fegato alla sua attività quotidiana.
CURCUMA: LA SPEZIA CHE DEPURA IL FEGATO
Il principio attivo della curcumina è al centro delle numerose proprietà benefiche della curcuma.
Nel fegato, in particolare, aiuta il processo di depurazione.
Come inserire la curcuma a tavola?
È sufficiente un cucchiaino di curcuma in polvere aggiunta a verdure, minestre e sughi.
Meglio se associata a pepe nero che aiuta l’assorbimento intestinale della curcumina.
POCO ALCOL, IL FEGATO RINGRAZIA
Una dieta sana parte sempre da un’assunzione moderata di alcolici e superalcolici.
Al fegato, in particolare, l’alcol non fa assolutamente bene.
La ragione risiede nella presenza dell’etanolo che può essere anche tossico per il nostro organismo.
Ed è proprio il fegato l’organo chiamato a metabolizzare questa sostanza e a trasformarla in una molecola non tossica.
Ma il fegato non ha una capacità di trasformazione illimitata.
Così, quando si eccede nel consumo, non riesce a stare al passo, provocando danni epatici anche gravi.
di Carla De Meo