RINITE ALLERGICA
Cause, sintomi e cure per una delle più diffuse patologie
Finalmente è arrivata la primavera!
Una gioia che, per qualcuno, coincide però con l’inizio di un periodo talvolta difficile, con starnuti, naso chiuso, lacrimazione e che può durare anche diverse settimane.
Colpa delle allergie ai pollini che, stando a dati dell’Istituto superiore di sanità, interessano oltre il 10% della popolazione.
Anche se, potenzialmente, una allergia respiratoria può verificarsi in qualunque momento dell’anno, anche in base alle latitudini e all’ambiente in cui si vive, i mesi più critici per i soggetti allergici sono quelli tra marzo e giugno, che corrispondono alle fioriture e alla conseguente dispersione di migliaia di particelle di polline nell’aria.
SINTOMI VARIEGATI
I sintomi dell’allergia sono il risultato di una sorta di reazione a catena: il sistema immunitario delle persone allergiche reagisce in modo anomalo a uno stimolo, in questo caso l’esposizione all’allergene, che in realtà non è intrinsecamente pericoloso.
A seguito di questo, l’organismo produce una quantità di anticorpi che stimolano il rilascio di istamina, sostanza che avvia la reazione allergica e che favorisce l’innescarsi di un processo infiammatorio.
Per questo, i farmaci comunemente impiegati per controllare i sintomi delle allergie sono gli antistaminici.
Tra i sintomi delle allergie ai pollini, oltre alla rinite allergica con starnuti e sensazione di prurito e pizzicore, possono manifestarsi anche fastidio e prurito nella zona della gola e del retrofaringe, difficoltà a respirare, tosse.
L’allergia può interessare anche gli occhi, con la comparsa di congiuntivite allergica stagionale; l’infiammazione della congiuntiva, ossia la membrana che riveste le palpebre provoca sintomi fastidiosi, con arrossamento, prurito, gonfiore.
I soggetti allergici sono a rischio di sviluppare asma, per questo è molto importante monitorare l’eventuale aggravamento della sintomatologia e la comparsa di oppressione toracica e fiato corto.
NON SOLO IN PRIMAVERA
In primavera prevalgono i pollini di albero, come quercia, olmo, acero, ontano, betulla, ginepro, olivo.
In estate, i pollini di graminacee e di altre erbe.
Nemmeno la stagione autunnale è esente da allergie; per esempio da ambrosia, un’erba molto diffusa anche nelle grandi città.
Le graminacee sono tra le piante maggiormente responsabili delle allergie respiratorie.
Di questa categoria fanno parte oltre 9.000 specie di piante erbacee, tra erbe spontanee e varietà commestibili come grano, riso, mais, orzo, avena, segale.
CURE E RIMEDI
L’allergia è una delle più diffuse patologie.
Per contrastarla ci sono varie possibilità, dai rimedi sintomatici fino alla desensibilizzazione, una sorta di vaccinazione che rende l’individuo progressivamente non allergico a un determinato allergene.
Gli antistaminici sono il primo rimedio farmacologico per le malattie allergiche e le allergie respiratorie. Agiscono bloccando i recettori dell’istamina e alleviano i sintomi come rinite allergica, congiuntivite, orticaria.
L’azione del farmaco normalmente inizia 15-30 minuti dopo l’assunzione e si protrae fino a sei ore.
Anche per lenire il fastidio oculare possono essere utilizzati colliri antistaminici.
Attenzione invece ai colliri a base di cortisonici, che non sono indicati se non sotto controllo medico, e per periodi molto brevi.
Farmaci a base di corticosteroidi, per via inalatoria, possono invece essere utilizzati al bisogno, o con continuità a seconda della prescrizione medica, sia da soli che in associazione agli antistaminici.
La sintomatologia è molto variabile da persona a persona, e anche in base all’età.
Dunque, la terapia dovrà essere indicata dal medico di medicina generale o dall’allergologo.
UN VACCINO PER L’ALLERGIA
Un sistema per liberarsi progressivamente dei sintomi da allergia respiratoria ai pollini è quello della immunoterapia allergica.
Si tratta di un trattamento preventivo per le reazioni allergiche a pollini di vario tipo, ma anche ad altri allergeni come acari della polvere, veleno di insetti e allergeni derivati dagli animali domestici.
L’immunoterapia consiste nella somministrazione prolungata di dosi controllate di un allergene al quale la persona è sensibilizzata.
Le somministrazioni inducono il sistema immunitario “ad allenarsi” alla presenza dell’allergene, e a diventare nel tempo meno reattivo riducendo così i sintomi allergici.
Il vaccino si assume attraverso piccole compresse per via sublinguale; ne esistono due varianti, una che comporta una somministrazione quotidiana per tre anni, l’altro che prevede una assunzione quotidiana per 6-7 mesi all’anno e non ha una durata totale prefissata.
Per questo secondo tipo è importante, però, che la somministrazione inizi in largo anticipo sulla stagione delle allergie primaverili, idealmente a gennaio.
L’uso di queste terapie è controindicato nei pazienti oncologici o con una malattia tumorale recente, nei soggetti con patologie autoimmuni e nei casi di asmatici in fase di riacutizzazione.
Nel caso dei bambini è necessario aspettare almeno i 6-7 anni di età, quando il sistema immunitario è giunto a maturazione.
LE REAZIONI ALIMENTARI CROCIATE
Alcuni individui allergici ai pollini possono esserlo anche ad alimenti che contengono allergeni con una struttura simile a quella del polline.
Ecco dunque comparire la sindrome orale allergica, con sintomi a carico delle mucose: prurito e irritazione di gola, palato e lingua, rossore e gonfiore delle labbra e della zona circostante.
Ecco le principali cross-reattività tra pollini e alimenti vegetali:
- Graminacee: frumento, cocomero, melone, limone, arance, prugna, pesca, albicocca, ciliegie, kiwi, mandorla, pomodoro, arachidi
- Artemisia e altre composite: anguria, banana, melone, mela camomilla, sedano, zucca, anice, carota, cicoria, cumino, coriandolo, finocchio semi di girasole, tarassaco
- Parietaria: ciliegia, melone, more di gelso, basilico, ortica, piselli
- Olivo/betulla: olive, albicocca, arachidi, carota, ciliegia, banana, fragola, lampone, mandorla, mela, per, melone, nespola, prugna, noce, nocciola, pesca, pistacchio, finocchio, patata, sedano prezzemolo
- Nocciolo, ambrosia: nocciole, anguria, banana, melone, camomilla, sedano, zucca
(fonte: Aiito- Associazione Allergologi e Immunologi Italiani Territoriali e Ospedalieri)
di Stefania Cifani