SICURI ALL’ARIA APERTA - Mia Farmacia
Pets Care 15 Giugno 2022

SICURI ALL’ARIA APERTA

Come proteggere i nostri cani dai pappataci

 

Con l’arrivo della stagione calda, per i cani comincia il periodo di prevenzione dalla leishmaniosi una parassitosi particolarmente pericolosa per gli amici a quattro zampe.

Trasmessa attraverso la puntura di un piccolo insetto, può manifestarsi con un’ampia varietà di sintomi clinici, più o meno gravi, in base al grado di contagio.

Con un po’ di attenzione e la corretta profilassi si può però prevenire.

 

IL CONTAGIO

La leishmaniosi è una malattia infettiva di origine parassitaria causata da protozoi del genere Leishmania, che colpisce cani e roditori domestici e selvatici, ma anche l’uomo ed è presente in tutto il bacino del Mediterraneo.

La malattia viene trasmessa solo ed esclusivamente ad opera di un cosiddetto vettore biologico, il flebotomo, più comunemente noto come pappatacio: un insetto simile a una piccola zanzara (2-3 mm di dimensione), che si nutre di sangue.

Colpisce prioritariamente i cani, che nel nostro territorio rappresentano il “serbatoio” principale del parassita, ma anche gatti e roditori selvatici possono essere coinvolti e, nell’uomo, le persone anziane, i bambini e gli immunodepressi.

È una malattia, che deve essere segnalata al veterinario, a norma del Regolamento di Polizia Veterinaria.

Ha un periodo di incubazione che può variare da alcuni mesi ad anni.

Una volta entrata nel circolo sanguigno del cane la malattia si manifesta prevalentemente in forma generalizzata, coinvolgendo diversi apparati e organi.

I sintomi sono variabili: da una forma asintomatica, senza cioè segni clinici e sintomi evidenti, a quella con presenza di sintomi più o meno gravi a carico della cute e del pelo come forfora, caduta del pelo, ulcerazioni localizzate in diverse regioni, lesioni oculari, crescita abnorme delle unghie, ma anche ingrossamento dei linfonodi e della milza, perdita di peso con o senza calo dell’appetito, epistassi, cioè perdita di sangue dalle narici e nella fase terminale insufficienza renale.

 

DIAGNOSI PRECOCE

Per una cura efficace è ideale una diagnosi precoce, anche se questa non è sempre possibile.

La terapia prevede farmaci specifici, sia per bloccare l’azione del parassita sia per intervenire sui primi sintomi.

Tuttavia, i trattamenti non eliminano con certezza la presenza del parassita, motivo per cui il cane positivo alla leishmaniosi dovrà essere sottoposto spesso a esami clinici per monitorare l’andamento dell’infezione e provvedere a nuovi cicli terapeutici, se necessario.

 

PREVENZIONE

La leishmaniosi è una malattia estremamente diffusa anche in Italia.

È possibile consultare la mappa del Ministero della Salute per individuare le regioni maggiormente coinvolte.

Per evitare il contagio è necessario ricorrere a un insieme di strategie preventive in grado di ridurre il rischio di puntura da parte dei pappataci.

Se si vive in un’area ad alto rischio o se vi si soggiorna durante la stagione estiva, i veterinari raccomandano l’adozione di un prodotto attivo non solo contro pulci e zecche.

Gli antiparassitari esterni sono i rimedi principali nella lotta alla leishmaniosi.

Il prodotto deve avere un effetto insetticida, per eliminare gli insetti, e repellente nei confronti dei pappataci, per impedire loro di avvicinarsi all’animale e compiere il consueto pasto di sangue.

Altre utili misure di prevenzione consistono nel ridurre il più possibile i tempi d’esposizione alle zanzare.

Quindi, oltre a fare uso di prodotti repellenti specifici, soprattutto in estate è consigliato limitare le passeggiate serali del cane ed evitare le zone nei pressi di corsi d’acqua, specie se stagnanti.

 

Inoltre, per ridurre il rischio di puntura è meglio far dormire l’animale all’interno dell’abitazione durante le ore notturne e installare zanzariere a maglie fitte alle porte e alle finestre di casa.

 

GLI ANTIPARASSITARI

Molto vasta è la gamma disponibile in farmacia: collari, prodotti spot on (in forma liquida) e spray a seconda delle necessità.

 

L’antiparassitario in forma liquida viene applicato sulla pelle in uno o più punti.

Per farlo si deve scostare bene il pelo per arrivare alla cute: in questo modo le ghiandole sebacee permetteranno al prodotto di svolgere la sua azione.

La durata della pipetta è di circa un mese.

Per le razze piccole è sufficiente intervenire su una o due zone lungo la schiena, senza arrivare sino alla coda, mentre per quelle grandi è bene distribuirlo su un’area più ampia.

 

I collari hanno una durata della protezione anche sino a 5-6 mesi: sono ideali nella stagione più calda, quando si esce di più e i parassiti sono nella loro massima diffusione.

Gli antiparassitari in spray hanno il vantaggio di poter essere utilizzati anche per proteggere cuccia e tessuti.

 

Ciascun animale reagisce diversamente all’antiparassitario, perciò la scelta di quale utilizzare è soggettiva: oltre alle indicazioni del veterinario e al consiglio del farmacista, bisogna prestare attenzione a come risponde l’amico a quattro zampe al trattamento, e una volta trovato il prodotto giusto, continuare ad utilizzarlo.

 

NON SOLO PAPPATACI

Oltre ai pappataci, anche pulci, zecche, mosche cavalline e zanzare possono colpire i nostri animali.

Anche in questo caso esistono antiparassitari specifici e vengono utilizzati tutto l’anno: le alte temperature dovute al cambiamento climatico, infatti, hanno fatto sì che i parassiti siano attivi da maggio a ottobre.

Per questo è bene informarsi sulle misure di prevenzione da adottare parlando con il veterinario o chiedendo consiglio al farmacista.

 

di Chiara Romeo

ALTRI ARTICOLI