STOP AL FUMO
Come e perché disintossicarsi dalla nicotina
Spesso il fumo di sigaretta viene definito come un “brutto vizio”.
Il tabagismo è invece una vera e propria dipendenza, dovuta alla nicotina.
Una sostanza psicoattiva, presente nelle sigarette tradizionali, nei prodotti a tabacco riscaldato e nei liquidi utilizzati per le sigarette elettroniche, che agisce sul cervello favorendo il rilascio della dopamina.
Si tratta di un neurotrasmettitore che induce una sensazione di piacere e benessere e, che di conseguenza, innesca un meccanismo che porta a ripetere il gesto, spinti dalla convinzione che fumando, oltre a ottenere una nuova sensazione di benessere, si possano calmare ansia e stress, oppure amplificare sensazioni emotive positive.
PERCHÉ FUMARE È DANNOSO?
La nicotina non ha effetti solo a livello cerebrale, ma viene assorbita dai polmoni, danneggia il sistema circolatorio e causa aterosclerosi, aumento della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa.
Per questo fumare aumenta il rischio di avere malattie cardiovascolari, respiratorie e di sviluppare tumori tra i quali quelli di polmone, vescica, seno.
Nelle sigarette, infatti sono contenute sostanze cancerogene, come il catrame, che si deposita nei polmoni e nelle vie respiratorie.
Una sigaretta contiene almeno 600 ingredienti e circa 7mila sostanze chimiche che si producono durante la combustione: idrocarburi, alcoli, aldeidi, chetoni e acidi.
Il monossido di carbonio, per esempio, viene prodotto dalla combustione e, legandosi all’emoglobina, riduce il trasporto dell’ossigeno a organi e tessuti con danni su apparato circolatorio, muscolare e anche durante la gravidanza.
PERCHÉ SMETTERE?
Smettere di fumare fa bene all’organismo e ciascuno di noi può trovare la motivazione più convincente per sé stesso: dalla tutela della propria salute e delle persone vicine, al denaro che si risparmia non comprando le sigarette, oppure la sensazione di potersi sentire psicologicamente liberi e più accettati dalla società.
Smettere di fumare, in qualsiasi momento della vita, riduce del 30-40% il rischio di morire a causa di un tumore del polmone e per tutte le altre cause.
E inoltre non va tralasciato l’aspetto esteriore: il fumo, a lungo andare, causa dei segni a livello estetico, con la pelle del viso che assume un colorito spento e malsano, ingiallimento dei denti, macchie di nicotina sulle dita e alito cattivo.
DOVE TROVO AIUTO?
Smettere di fumare è possibile, richiede una elevata motivazione individuale e a volte più di un tentativo.
Per non essere soli in questa non semplice impresa, è possibile rivolgersi ai quasi 400 centri antifumo, sparsi su tutto il territorio italiano, che offrono servizi specializzati come trattamenti integrati basati sia su terapie farmacologiche che su un supporto psicologico, individuale o di gruppo, o counselling a distanza.
Esiste anche un numero verde dell’Istituto Superiore di Sanità (800 55 40 88) che offre consulenza gratuita da parte di esperti, in forma anonima, attivo dal lunedì al venerdì dalle 10:00 alle 16:00.
TERAPIE FARMACOLOGICHE
Per smettere di fumare vengono prescritte terapie farmacologiche specifiche.
I prodotti sostitutivi della nicotina permettono di controllare gradualmente i disturbi da astinenza: possono essere cerotti, gomme da masticare, compresse da succhiare o inalatori orali, e aumentano la probabilità di successo di chi vuole smettere di fumare anche del 70%.
Vanno però utilizzati rispettando tempi e dosi, e con un meccanismo a scalare, in genere per alcuni mesi.
Le prime 24 ore dall’ultima sigaretta sono le più difficili, ma i sintomi dell’astinenza tendono ad attenuarsi nelle prime due tre settimane.
Può verificarsi anche un aumento dell’appetito e, per qualcuno, del peso.
Per gestire al meglio questa fase viene consigliato di modificare lo stile di vita, e di ridurre la quantità di cibo per pasto, bere molti liquidi, ridurre il consumo di alcolici, aumentare l’apporto di frutta e verdura e fare esercizio fisico.
COSA SUCCEDE ALL’ORGANISMO QUANDO SI SMETTE DI FUMARE?
Entro 20 minuti la frequenza cardiaca e la pressione del sangue si riducono Entro 12 ore il livello di monossido di carbonio nel sangue diminuisce e torna a livelli normali.
Entro 2-12 settimane la circolazione del sangue e le funzioni polmonari migliorano.
Entro 1-9 mesi diminuiscono la tosse e il respiro corto.
Entro un anno il rischio di infarto diventa la metà di quello di un fumatore.
Entro 5-15 anni dopo il rischio di ictus diventa uguale a quello di un non fumatore.
Entro 10 anni il rischio di tumore ai polmoni diminuisce fino alla metà, e si riduce anche il rischio di tumori alla bocca, alla gola, all’esofago, alla vescica, alla cervice uterina e al pancreas.
Entro 15 anni il rischio di infarto diventa uguale a quello di un non fumatore.
(fonte: Ministero della Salute)
È IMPORTANTE L’ETÀ IN CUI SI DECIDE DI SMETTERE DI FUMARE?
Sì, perché prima si smette e più sono gli anni di vita attesa guadagnati.
A 30 anni si guadagnano almeno 10 anni di vita attesa.
A 40 anni si guadagnano 9 anni di vita attesa.
A 50 anni si guadagnano 6 anni di vita attesa.
A 60 anni si guadagnano 3 anni di vita attesa.
Smettere di fumare fa bene anche a chi ha già sviluppato malattie correlate al fumo: infatti in persone che smettono di fumare dopo un attacco cardiaco, la probabilità di avere un altro attacco si riduce del 50%.
Inoltre, smettere di fumare riduce il rischio di impotenza, di difficoltà di concepimento, aborto spontaneo, parto prematuro e basso peso alla nascita.
(fonte: Ministero della Salute)
di Stefania Cifani