STOP BRUCIORE
Come prendersi cura della digestione
In estate, a causa soprattutto del cambiamento delle normali abitudini, specie quelle alimentari, possono comparire fastidiosi disturbi gastrici, riconducibili a cattiva digestione, reflusso e iperacidità gastrica.
Per non rovinarci la stagione delle vacanze, dei viaggi e dei lunghi aperitivi all’aperto con gli amici, può essere utile seguire alcune regole comportamentali e, se necessario, ricorrere a medicinali di automedicazione o ad alcuni rimedi naturali.
CATTIVA DIGESTIONE
La cattiva digestione o dispepsia, dal greco dys (cattiva) e pepsis (digestione), colpisce circa un terzo della popolazione dei Paesi industrializzati.
Questo disturbo è dovuto a un’alterazione delle funzioni digestive e i sintomi principali sono dolore o fastidio addominale, senso di pienezza dopo mangiato, percezione di sazietà precoce, nausea e bruciore di stomaco.
La dispepsia può essere organica, nel qual caso rientra nei disturbi di pertinenza del medico, poiché riconducibile ad alcune patologie, come ulcera, esofagiti, gastrite, duodenite, pancreatite, oppure può essere funzionale.
Quest’ultima, quando è caratterizzata da sintomi lievi e di breve durata, può essere trattata mediante farmaci senza obbligo di prescrizione o rimedi naturali, associati a uno stile di vita e un’alimentazione adeguata.
I medicinali che favoriscono i processi digestivi, attenuando in tal modo sintomi, come nausea, digestione lenta e senso di pienezza postprandiale, sono detti procinetici.
Essi agiscono stimolando il movimento degli alimenti verso l’intestino con conseguente svuotamento dello stomaco.
Questi medicinali non sono privi di alcuni effetti collaterali e controindicazioni.
Prima di assumerli, pertanto, chiedi consiglio al tuo farmacista di fiducia.
A volte poi la dispepsia è la conseguenza di una digestione alterata di alcuni nutrienti presenti nei cibi, come grassi, proteine, carboidrati, lattosio.
In questo caso, per attenuare il gonfiore e il dolore addominale, si può ricorrere efficacemente ad alcuni enzimi digestivi di origine naturale, come bromelina e papaina, estratti dall’ananas e dalla papaia, oppure di amilasi, proteasi, alfa-galattosidasi, lipasi, cellulasi, ottenuti mediante fermentazione di substrati vegetali.
Infine, quando è la distensione addominale il fastidio predominante che può indurre a slacciare la cintura intorno alla vita, specie dopo i pasti, i medicinali d’elezione sono specifici tensioattivi.
Essi agiscono, favorendo l’eliminazione delle bolle d’aria che si formano a livello di stomaco e intestino, con il risultato di un’efficace riduzione del gonfiore, dei borborigmi e delle eruttazioni.
STOMACO IN FIAMME
Molti sono coloro che avranno provato, almeno una volta nella vita, la sensazione dello “stomaco che va a fuoco”.
Questo sintomo, noto come pirosi, è causato da un’eccessiva secrezione dei succhi gastrici, normalmente prodotti nello stomaco quando si mangia, oppure dalla riduzione di specifici meccanismi di protezione della mucosa gastrica, come la scarsità del muco leggermente basico che la riveste.
I succhi gastrici secreti dallo stomaco svolgono importanti funzioni digestive e l’acido cloridrico, che conferisce l’acidità a queste soluzioni, si dimostra di fondamentale importanza nella digestione delle proteine, nell’eliminazione dei batteri introdotti con il cibo e nell’attivazione di specifici enzimi digestivi.
Le principali cause di un aumento eccessivo di succhi gastrici e acidità dello stomaco è causato dall’abuso dei farmaci antinfiammatori non steroidei, noti anche come Fans, e da un’alimentazione scorretta.
Il caffè, le spezie, il brodo di carne, le bevande gassate e gli alcolici sono al primo posto tra i responsabili della ipersecrezione gastrica, sebbene anche il fumo svolga un ruolo preponderante nello sviluppo delle principali patologie dello stomaco, quali ulcera e gastrite.
Riguardo al caffè, è stato osservato che anche quello decaffeinato può causare pirosi, poiché oltre alla caffeina anche alcuni prodotti della sua torrefazione, come le cere, sarebbero coinvolti nello stimolo della secrezione gastrica.
I farmaci più comuni utilizzati in presenza di pirosi sono gli antiacidi, come alcuni composti salini (idrossido di alluminio e idrossido di magnesio), che sono in grado di neutralizzare l’acido cloridrico presente nello stomaco.
Per ottenere una durata d’azione prolungata di questi farmaci se ne consiglia l’assunzione 1-2 ore dopo i pasti.
Gli antiacidi, sebbene siano normalmente ben tollerati e con moderati effetti collaterali, non sono privi di controindicazioni.
Prima della loro assunzione si consiglia, pertanto, di chiedere consiglio al farmacista, riferendogli anche l’eventuale presenza di altre terapie farmacologiche in corso.
QUESTIONE DI REFLUSSO
Quando i succhi gastrici e l’acido cloridrico risalgono lungo la parete dell’esofago, generando fastidiosi rigurgiti, infiammazione della gola e della mucosa nasale, si parla di patologia da reflusso.
Tale disturbo può acutizzarsi di notte, a causa della posizione orizzontale del corpo che agevola la risalita dei fluidi dallo stomaco verso la gola.
In questo caso al mattino ci si può svegliare con una fastidiosa raucedine, una tosse secca e stizzosa oppure una secrezione mucosa dal naso, non riconducibile al raffreddore.
Questi sintomi spesso inducono coloro che ne sono affetti a rivolgersi all’otorinolaringoiatra, medico specializzato nelle patologie delle alte vie aeree, come quelle a carico di naso, gola e orecchie.
In tal caso quello che più frequentemente succede consiste nell’essere indirizzati verso una visita dal gastroenterologo.
I principali farmaci utilizzati in caso di reflusso gastroesofageo sono specifiche molecole, quali il sodio alginato, che a contatto con gli acidi gastrici producono una barriera protettiva galleggiante sul contenuto dello stomaco, ostacolandone la risalita in esofago.
Questi farmaci vanno assunti generalmente dopo i pasti e per il reflusso notturno prima di coricarsi.
Sebbene alcuni medicinali antireflusso siano senza obbligo di prescrizione medica (Otc) si consiglia la consultazione del farmacista, specie se si hanno dei dubbi sul loro impiego e per non incorrere in fastidiosi effetti collaterali o interazioni con altre terapie.
I CONSIGLI AMICI DELLA DIGESTIONE
- In estate, quando le temperature schizzano verso l’alto, mangia lentamente e bevi almeno due litri di acqua naturale e non gasata al giorno, lontano dai pasti;
- in spiaggia a mezzogiorno consuma un pasto leggero, poco proteico e privo di salse elaborate o condimenti troppo speziati;
- come aperitivo accompagna gli stuzzichini con un cocktail analcolico alla frutta che contenga anche dello zenzero, radice nota per le sue spiccate proprietà digestive e antinausea;
- a fine pasto consuma una fetta di ananas o della papaia fresca.
Questi frutti, oltre ad essere molto gustosi e freschi, favoriscono la digestione delle proteine; - durante la giornata limita il più possibile l’assunzione di bevande alcoliche e il caffè, anche quello decaffeinato.
di Barbara Ricciardi, farmacista