TUTTI IN PALESTRA
Anche d’inverno è bene che i bambini e i ragazzi pratichino sport
Lo sport per i bambini è un modo per giocare e crescere.
In inverno si scelgono spesso sport in palestra, che hanno il vantaggio di poter essere praticati anche quando fa freddo o le condizioni meteorologiche non sono favorevoli.
Vediamo quali sono i più scelti dai ragazzi e come prevenire piccoli spiacevoli disturbi di salute.
CRESCERE DIVERTENDOSI
Anche l’Unicef promuove lo sport, tra le attività ricreative e ludiche che i bambini hanno il diritto di svolgere per un sano sviluppo psicofisico.
Attraverso lo sport, i bambini e gli adolescenti imparano importanti valori quali amicizia, solidarietà, lealtà, lavoro di squadra, autodisciplina, autostima, fiducia in sé e negli altri, rispetto degli altri.
Sempre secondo Unicef l’attività fisica regolare apporta innumerevoli benefici al corpo e alla mente: irrobustisce il fisico e ne previene le malattie; sviluppa e aiuta a mantenere sano l’apparato osseo.
Particolarmente importante per i bambini italiani, il fatto che lo sport aiuta a controllare il peso corporeo e a ridurre il grasso e la pressione sanguigna.
L’attività sportiva offre benefici per la salute mentale, diminuendo lo stress, l’ansia, la depressione e la sensazione di solitudine.
Inoltre è dimostrato come praticare regolarmente sport, migliora il rendimento scolastico aiuta a controllare vari rischi comportamentali, come l’uso di tabacco, droghe o di altre sostanze, le abitudini alimentari scorrette, il ricorso alla violenza.
SPORT IN SALUTE
Visti in numerosi benefici che offre lo sport è importante che bambini e ragazzi ricomincino a praticarlo anche in questo periodo in cui perdura l’emergenza Covid-19: è bene, però, rispettare tutte le regole stabilite dalla palestra, quali l’uso della mascherina negli spazi comuni, il lavaggio delle mani, il distanziamento.
Non è ancora possibile utilizzare gli spogliatoi e le docce, e comunque i bambini piccoli difficilmente sono in grado di gestire questo passaggio da soli, è pertanto anche prima dell’emergenza la doccia spesso si faceva a casa.
Allora è bene utilizzare alcuni accorgimenti, per prevenire le malattie da raffreddamento:
se il bambino è molto sudato, o accaldato, è bene fermarsi 5-10 minuti in uno spazio interno, dove acclimatarsi alla temperatura esterna.
Ricordarsi di far indossare il cappellino. Una volta arrivati a casa è bene fare una doccia, o un bagno, asciugandosi bene.
Infine, ricordarsi che dopo i 6 anni di età necessario un certificato medico-sportivo.
Quali sono gli sport preferiti dai bambini che si fanno al chiuso?
Quali benefici portano e a cosa si deve prestare attenzione per evitare fastidiosi disturbi?
NUOTO
Per i bambini è una fonte preziosa di benessere e di crescita: rafforza la muscolatura, irrobustisce le ossa, aiuta lo sviluppo armonico dell’organismo, migliora la coordinazione e serve a prevenire la scoliosi.
Può essere praticato a partire dai 6 mesi, insieme al genitore e dai 3 anni in autonomia.
Da sempre considerato uno sport completo, aiuta lo sviluppo psico-fisico e il contatto con l’acqua ha azione anche rilassante.
Le piscine però, viste le condizioni di caldo-umido, sono terreno ideale per verruche e funghi.
Per prevenirle è fondamentale l’uso delle ciabattine e l’asciugatura accurata dei piedi dopo la doccia.
Le ciabattine vanno disinfettante, o lasciate asciugare bene, dopo ogni sessione di allenamento.
In caso di comparsa delle verruche si può ricorrere a prodotti da banco, da applicare per due settimane, mattina e sera o secondo le istruzioni del farmacista.
Attenzione anche all’acqua che entra nel condotto uditivo mentre si nuota, può ristagnare e causare otiti.
Per prevenirle è sufficiente asciugare bene le orecchie prima di uscire dalla piscina.
SCHERMA
La scherma è adatta a tutti e, in particolar modo, ai bambini che possono iniziare a praticarla già dai sei anni d’età.
Si tratta di un’attività è di potenza, definita anaerobica, che comporta uno sforzo intenso in un breve lasso di tempo.
In generale la scherma: aumenta la potenza fisica e aiuta a tonificare i muscoli, migliorandone la resistenza e l’agilità; aiuta a mantenere la corretta posizione; migliora la coordinazione e i riflessi; migliora la capacità di concentrazione; aumenta la reattività; insegna la disciplina e a controllare i movimenti; abitua al confronto e a gestire le emozioni e la tensione.
Unico accorgimento è garantire al bambino una preparazione atletica completa, per non sviluppare solo la muscolatura di una parte del corpo.
I più grandicelli, quando cominciano ad utilizzare il fioretto di ferro, possono farsi dei lividi alle gambe: se è doloroso, un po’ di pomata per le contusioni risolve il problema in pochi giorni.
PALLAVOLO E BASKET
Gli sport di squadra sono adatti ai bambini in età scolare, dopo i 6-7 anni perché prima più difficile che riescano a collaborare.
Piacciono anche ai bambini sopra i 7 anni poiché all’impegno atletico si somma il gioco e lo spirito di gruppo.
Collaborare tutti assieme per raggiungere il risultato è un messaggio che viene codificato proprio a partire da questa fascia di età.
Tra gli sport di squadra da fare in palestra ci sono la pallavolo e il basket.
Sono sport completi, che non richiedono particolari accorgimenti: la pallavolo può dare problemi di contusioni o lussazioni alle dita, mentre il basket rimane uno sport di contatto e talvolta crea problemi all’articolazione del ginocchio.
In caso di contusione o di sollecitazione alle articolazioni, si può ricorrere ad una pomata adatta all’età del bambino e a del ghiaccio. Se il problema persiste, è bene consultare un ortopedico pediatrico.
MALATTIE CRONICHE E SPORT
Anche adolescenti e giovani adulti affetti da malattie croniche, come cardiopatie congenite operate e non operate, malattie oncologiche, renali, polmonari o neuromuscolari, possono fare sport.
Secondo gli esperti dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, dove c’è un centro di Medicina dello Sport, che fornisce la certificazione medico-sportiva ai piccoli pazienti affetti da varie patologie croniche, non c’è uno sport specifico da consigliare, ma è opportuno seguire le inclinazioni e le aspirazioni del bambino.
Da evitare però, quelle che possono essere le attività pericolose in rapporto alla malattia.
Per esempio: un bambino portatore di pace-maker dovrà evitare gli sport di contatto come tuffi, arti marziali, rugby, così da non rischiare eventuali traumi sul dispositivo. Potrà invece praticare per esempio il tennis.
di Chiara Romeo